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uccellino caduto dal nido

Può capitare in qualsiasi stagione di imbattersi in un uccellino caduto dal nido che non solo quasi rischiamo di calpestare ma che, a volte, attraverso il suo cinguettio richiama la nostra attenzione! 

Il fatto che sia a terra può essere, in alcuni casi, normale in quanto alcuni pulli escano dal loro nido prima di essere in grado di volare. Rimangono per qualche giorno a terra mentre mamma e papà li accudiscono. Ma non sempre è così! Altrettanto spesso accade infatti che questi uccellini finiscano giù dal nido non a caso. Se sono a terra, soprattutto se molto piccoli, è perché hanno probabilmente ricevuto la visita indesiderata di una cornacchia o di una gazza e hanno cercato di salvarsi buttandosi coraggiosamente giù dal nido. Può capitare anche che, all’interno del nido, gli uccellini siano così numerosi che uno di loro decide di scendere. Purtroppo per loro, a terra, i problemi sono solo iniziati e la vita non sarà certo in semplice! 

Cosa possiamo fare e cosa dobbiamo evitare se troviamo un uccellino caduto dal nido?


Trattiamo l’argomento con il nostro veterinario di fiducia, il Dr. Angelo Di Michele.

Quale specie di volatili può capitare di trovare in città?
Tra quelli più piccoli di volatili troviamo gli insettivori, frugivori e quelli che hanno diete a basi di semi. 

Doc, troviamo un piccolo uccellino caduto dal nido mentre camminiamo. Che atteggiamento dobbiamo avere per non rischiare di peggiorare la situazione?

Quando vediamo un uccellino caduto dal nido il primo istinto, lo comprendo, è quello di volerlo aiutare e di raccoglierlo per portarlo al sicuro, o meglio, quello che noi riteniamo sia “sicuro” per lui. Purtroppo, nonostante le buoni intenzioni, “aiutarlo” è assolutamente sbagliato. L’ideale sarebbe infatti continuare a farlo allevare dalla sua mamma e dal suo papà, anche se non si trova più nel nido. Questi possono infatti continuare a nutrirlo, a terra. Esistono specie nidicole, volatili che dipendono da mamma e papà per sopravvivere e, altre, chiamate nidifughe capaci di essere più autonomi già dalla nascita. Normalmente, nel caso degli uccellini più piccoli, è il papà che fa il lavoro di accudimento perché la femmina va quasi subito a dedicarsi a un altro nido. È il maschio che li sfama quindi da un certo momento in poi. 

In quale circostanza è necessario invece il nostro aiuto?

In generale, la prima cosa da fare è osservare l’uccellino caduto dal nido per diversi minuti per accertarsi delle sue condizioni, sempre a debita distanza in maniera tale da interferire il meno possibile con l’ambiente e permettere a mamma e papà di raggiungerlo. Bisogna intervenire solo quando l’uccellino è ferito, quando ci si rende conto che il nido è stato distrutto ad esempio dalle intemperie o, purtroppo, dalla mano dell’uomo o quando si ha la certezza che i suoi genitori siano morti. In queste circostanze, e solo in queste, è giusto recuperarlo. Il volatile andrebbe quindi portato subito presso un centro specializzato nel recupero della fauna selvatica (CRAS o CRFS). Si può contattare anche l’ASL, sezione veterinaria di zona, la Polizia Provinciale o andare sul sito delle LIPU. Nel frattempo, mentre si attendono i soccorsi, evitate di manipolarlo, o peggio ancora, di nutrirlo. Ricordatevi che l’uccellino caduto dal nido è sempre molto spaventato a causa della nostra presenza che può portarlo in una sorta di stato di shock. Se dovete portarlo personalmente in un centro di recupero procuratevi subito una scatola di cartone, di dimensioni sufficientemente grandi per ospitarlo in maniera adeguata, disponendo sul fondo alcuni fogli di carta di giornale. Praticate poi nel cartone dei fori per far entrare l’aria. Se vi rendete conto che è infreddolito, potete mettere all’interno della scatola anche una bottiglietta di plastica con dell’acqua calda. Verificate che la bottiglia sia chiusa bene e poi avvolgetela con un panno. Infine posizionatela accanto al corpo dell’animale.

Come faccio a rendermi conto che il volatile che ho trovato, è ferito?

In generale dovrebbe mostrare alcuni segnali di malessere, spesso evidenti. Se tiene la testa bassa o, peggio ancora, non si alza, se presenta tremori, ha un respiro affannato, ha le ali messe in una posizione innaturale, ha le piume molto arruffate, lo scolo del naso, gli occhi irritati o vari sanguinamenti o/e le unghie particolarmente lunghe necessita urgentemente di essere visitato. 

Doc è quindi sempre sbagliato portarlo a casa?

Si! Prima di prelevarlo, senza recare danni al piccolo, dovremmo sapere per prima cosa di che specie si tratta e poi cosa dargli da mangiare. Inoltre l’”accudimento” non è semplice e nemmeno tanto breve! Evitate di farvi supportare solo da internet. Meglio optare per un veterinario, che abbia dimestichezza con l’argomento. Ci sono specie di uccelli come il merlo o il passerotto che meglio si adattano a quello che gli diamo da mangiare ma non è sempre così e non è una regola. È preferibile lasciare un uccellino caduto dal nido non ferito da solo e aspettare piuttosto che portarlo a casa subito. In ogni caso è sempre bene rivolgersi a qualcuno che sappia dare le giuste indicazioni circa la specie e su cosa dargli da mangiare. In generale, un uccello selvatico ha molte più possibilità di sopravvivere se resta con i propri genitori.

Possiamo posizionare il piccolo uccellino caduto dal nido in alto, magari su di un ramo?

È corretto. La cosa più giusta è quella di trovare all’uccellino caduto dal nido un riparo, un rifugio sempre nella zona dove lo abbiamo trovato. Cerchiamo per lui un cespuglio o una pianta molto folta e lasciamolo lì. In un posto più nascosto non visibile a quelli che possono essere i predatori come cani, gatti, cornacchie e gazze. I genitori lo troveranno probabilmente in un attimo e lo riconosceranno, grazie al suo richiamo, che può essere udito anche da una distanza di trenta metri. Non sostiamo mai dove lo abbiamo trovato, per non spaventare i genitori, che non si avvicineranno a causa della nostra presenza. Appostatevi piuttosto fuori dalla loro vista, in un luogo appartato e attendete anche una buona mezz’ora, osservando. Può essere anche giusto provare delicatamente a lanciarlo verso un ramo di un albero non troppo alto. Potrebbe essere in grado già di afferrare il ramo e aspettare lì i suoi genitori.

Ipotizziamo che i genitori lo ritrovino. Che succede? Non lo riporteranno certo nel nido, se non sa volare.

Questo senz’altro no. Il piccolo uccellino caduto dal nido vivrà da quel momento sempre a terra o comunque nel cespuglio e, giorno dopo giorno, con l’aiuto e l’accudimento dei genitori farà dei progressi tali che gli permetteranno infine di volare. Questo discorso non vale nel caso dei rondoni, uccelli molto simili alle rondini ma con ali molto grandi. Questi volatili mangiano e dormono mentre volano. Per questo motivo non sono in grado di adeguarsi a vivere a terra. 

Prima Doc, accennava all’accudimento a casa, che è sempre molto lungo e complicato. Cosa intende?

Nella remota e sbagliatissima circostanza che vede il piccolo uccellino caduto dal nido ospitato a casa nostra è bene essere consapevoli che un uccellino caduto dal nido, che non ha i genitori che lo assistono, non andrebbe liberato mai prima dei 50 giorni di vita, età nella quale saprà già volare e badare a se stesso. Quando li troviamo a terra, normalmente hanno 15 giorni di vita se non più piccoli. Sono quindi molto piccoli e necessitano di mangiare anche ogni 15 minuti. Inoltre, bisogna stare attenti a non farlo ingrassare troppo. Questo suo stato fisico potrebbe, una volta che dovrà cominciare a volare, rendergli l’azione più difficoltosa. Una volta che sarà in grado di volare andrà lasciato andare in natura. Potrebbe essere una buona abitudine lasciare all’uccellino caduto dal nido sempre a disposizione del cibo nei pressi di casa nostra. Questo per assicurargli sempre un approvvigionamento!

Se abbiamo a casa un gatto particolarmente “predatore” cosa possiamo fare, soprattutto durante la primavera, per tutelare un uccellino caduto dal nido?

Possiamo tenere il gatto più in casa, durante il giorno e farlo uscire la notte, quando questi animaletti dormono e non si muovono nel loro nido.

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